Violenza di genere online: un algoritmo che aiuta la comunità

Molte volte se si pensa alla violenza, in particolare a quella di genere, la mente corre subito ai luoghi e alle situazioni più conosciute. Ad esempio? La strada, i bagni pubblici, le discoteche, le case di amici e conoscenti e a volte anche la propria abitazione. Oggi, però, non si può più collocare la violenza solo offline, c'è anche quella online. I dati danno un quadro che, purtroppo, anche a causa della pandemia, non è incoraggiante e pare che le donne paghino il prezzo più caro. Non si può restare a guardare... Come aiutare la ricerca e al contempo la comunità? Prima di tutto dobbiamo pensare che sia possibile. Poi passare all'azione in modo concreto e attivo. Ha imboccato questa strada il progetto di Arianna Muti , studentessa di Bologna che ha deciso di portare nella sua tesi di laurea il problema della misoginia online . Il suo progetto di ricerca può davvero essere un punto di partenza per proteggere il web da più parti, mettendo in campo "tante forze" e...