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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Femminili Singolari: un saggio dalla “doppia anima” , per creare un dibattito informato

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foto di Federica Carla Crovella  Ho comprato Femminili Singolari di Vera Gheno perché da mesi avevo voglia di leggerlo: non avrei potuto fare scelta migliore. Volevo approfondire una questione, tanto complessa quanto stimolante, su cui cerco di ragionare da un po’, soprattutto per capire come dare un contributo in prima persona. Il tema centrale è la declinazione al femminile dei sostantivi che indicano le professioni. ...state sbuffando alzando gli occhi al cielo per caso? Vi vedo eh, attenzione!   Ho studiato linguistica all’Università e forse anche per questo ho apprezzato molto questo testo, ma la motivazione più profonda di questa scelta sta nel sottotitolo del libro:   “Il femminismo è nelle parole”. Sono sempre più convinta che ci sia tanta urgenza di comunicare in modo costruttivo le questioni di genere, sul piano dei contenuti sì, ma anche del linguaggio inclusivo. Chi fa comunicazione ha una grande responsabilità quando si tratta di questi temi e io questa responsabi

Stai Zitta: il pamphlet di Michela Murgia

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«Sono solo parole», dicono, ma non c’è atteggiamento più sbagliato quando si tratta di comunicare. Anche quando si tratta di comunicare le questioni di genere, perché dietro le parole c’è il pensiero e il pensiero diventa azione. L’uso scorretto della lingua legittima l’insulto, la mancanza di rispetto, la violenza psicologica, l’abuso fisico, fino a un gesto estremo come il femminicidio. Sono convinta che le parole abbiano il potere di costruire e decostruire gli stereotipi, diffondere o fermare le discriminazioni, veicolare rispetto o violenza. Ecco perché ho deciso di leggere Stai zitta. E altre nove frasi che non vogliamo sentire più , firmato Michela Murgia, edito da Einaudi nel 2021. Tra linguaggio ed esperienze di vita vissuta Come spesso succede, partiamo dal titolo. Nasce da un episodio che ha coinvolto l’autrice in prima persona nel 2020, quando su Radio Capital è stata messa ripetutamente a tacere, proprio con uno sgradevole e irrispettoso "stai zitta", dall

Raccontare le donne: Annalena Benini sceglie di farlo così

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Raccontare storie e trasmettere «la ricchezza della letteratura e del cambiamento femminile». Questo vuole fare Annalena Benini , giornalista, editorialista e scrittrice che ha curato I racconti delle donne , edito da Einaudi nel 2019. Un libro che unisce venti racconti scritti da donne. Potremmo definirlo “l’obiettivo dichiarato”, ma dentro questo lavoro c’è tanto altro. Il filtro della letteratura e il potere della scrittura accompagnino il lettore dentro l’animo delle donne , lasciando che tra un racconto e l’altro si susseguano, in passaggi del tutto naturali, l’amore, il dolore, il tradimento, l’invidia, la competizione, il sesso, l’amicizia e molte altre emozioni, tutte declinate con sensibilità e stili diversi. Scegliendo queste venti scrittrici, Annalena Benini “dipinge un affresco” della femminilità che attraversa i secoli attraverso la letteratura, perché da Virginia Woolf passa a Natalia Ginzburg, Clarice Lispector, Edna O’Brien, Valeria Parrella e altre.  Non sono eroine