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Uno sguardo alle interazioni sul web nella Giornata Internazionale della Donna

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Nella giornata di oggi testate giornalistiche, blog, attivisti e attiviste hanno dato voce sul web e sui social network a diritti, disparità di genere, manifestazioni e iniziative locali e nazionali dedicate alla ricorrenza. Molti social network si sono popolati di commenti sessisti e offensivi, probabilmente per mettere a tacere le voci che hanno preso posizione a favore delle donne, forse in modo più coeso e compatto di quanto avvenga in altri giorni.  Gli insulti e le offese sono arrivati soprattutto dal genere maschile, anche se si è accodato qualche utente femminile, svuotando di significato e valore la ricorrenza dell’otto marzo e la lotta femminista. Questo tipo di “risposte” è comparsa a prescindere dal tipo di contenuto proposto: cronaca, cultura, approfondimenti tematici non hanno fatto grande differenza, la parola d’ordine è stata dare addosso alle donne solo per il fatto di essere tali e, di rimando, a chi le ha sostenute. Tuttavia, la manifestazione di commenti sessisti e

Mutilazioni genitali femminili: una guida per creare consapevolezza tra uomini e ragazzi

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  Le mutilazioni genitali femminili sono una questione che riguarda solo le donne? Come affrontiamo e contrastiamo le mutilazioni genitali femminili? Cosa significa concretamente un approccio trasformativo di genere? In occasione della Giornata Internazionale che cerca di sensibilizzare sulla pratica delle mutilazioni genitali femminili,  AIDOS  Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo Onlus  risponde con la pubblicazione di una breve guida (in inglese e in francese)  su come coinvolgere uomini e ragazzi per lottare contro questa piaga. Sensibilizzare e portare uomini e ragazzi ad agire concretamente contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) è una sfida tutt'altro che facile. "Infatti", riporta AIDOS, "sono spesso (ma non sempre!) eseguite da donne e, di conseguenza, nei primi progetti che si occupavano del contrasto alla pratica gli uomini non venivano coinvolti". Tuttavia, anche il genere maschile puuò (e dovrebbe) prendere una posizione rispetto al pr

Dove non mi hai portata: un libro-inchiesta in cui una figlia "dà alla luce" la propria madre

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Roma, Villa Borghese, giugno 1965: una bambina di otto mesi viene abbandonata dai genitori.  Questa è l'immagine con cui si potrebbe rappresentare meglio " Dove non mi hai portata" di Maria Grazia Calandrone, libro candidato al Premio Strega 2023.  L'autrice è proprio quella bimba, che, diventata adulta, parte insieme alla propria figlia, in un viaggio di  ricerca e scoperta, per conoscere la madre biologica. O meglio, cercare le tracce che possano restituirle una parte di quella che è stata sua madre, fino al tragico ultimo giorno. Questo viaggio la conduce negli orfanotrofi, negli ospedali, per le strade di Campobasso, poi Milano e Roma.  Un personaggio davvero rivoluzionario? Nella prima parte di questo viaggio, Calandrone  costruisce una figura sulla base delle poche testimonianze, avute da parenti e conoscenti della madre, con l’obiettivo di dare a questa donna un volto e “farla diventare reale”, come lei stessa scrive.  Lucia, così si chiamava sua madre, viene d

La voce di una, la voce di tutte: Oliva Denaro di Viola Ardone

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Nel 1960 Oliva Denaro ha quindici anni e vive in un piccolo paesino della Sicilia, cercando se stessa come persona e come donna. Lungo questo viaggio incontra la durezza e la difficoltà di nascere femmina, soprattutto in un momento storico e un luogo che di certo non guarda all'emancipazione femminile. La protagonista riconosce di essere davanti a una condizione difficile fin dall'apertura del romanzo, attraverso le parole della madre: "La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia", voce che risuonerà costantemente e pesantemente dentro di lei lungo tutta la narrazione, ma anche con una lucida presa di coscienza, profonda e personale, nonostante la giovane età: "io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere [...] può fare molte cose più di me: camminare per il paese con il sole e con il buio, mettere i pantaloni corti e, nei giorni di festa, anche lunghi, parlare con i maschi e con le femmine di tutte

ddl del Governo contro la violenza sulle donne: dove ci porterà? Il parere legale

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Il Governo Meloni ha introdotto di recente una stretta sulla violenza contro le donne , che prevede sa un lato il rafforzamento di misure cautelari e dall’altro alcuni provvedimenti finalizzati a snellire i tempi e rendere la giustizia più veloce.  Passo in rassegna le principali misure contenute del disegno di legge del Governo insieme all’ Avvocata Claudia Paolini, civilista di Torino , esperta in diritto di famiglia.   Tra le iniziative che vorrebbero rafforzare le misure cautelari c’è l’incremento dell’uso automatico del braccialetto elettronico, anche ai domiciliari, e carcere in caso di manomissione, e ammonimento sui reati spia, come ad esempio lo stalking, con estensione della sua applicazione a più reati, tra cui tentato omicidio, revenge porn, aggressione con l’acido. Che cosa pensa di questi provvedimenti: quali sono i punti di forza e i limiti, a suo avviso?    Le iniziative hanno l’intento di bloccare o perlomeno diminuire il dilagare della violenza sulle donne,

Allattare è davvero normale? Dipende ancora dal luogo, dal contesto... e dal privilegio

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Il 7 giugno 2023 la deputata dei 5 stelle Gilda Sportiello ha allattato il proprio bimbo in aula alla Camera, durante una seduta. Q uesto è accaduto per la prima volta in Italia dopo la modifica del regolamento, apportata nel 2022, per cui le deputate possono restare in aula allattare fino al primo anno di vita dei figli.   Allattare è naturale e normale, ma non per tutti i contesti; non lo è ancora perchè decine e decine di giornali e televisioni hanno riportato la notizia, come si fa con qualcosa di decisamente fuori dall'ordinario. Sarà davvero normalità quando cesserà di fare notizia e suscitare scalpore e quando non sarà più un privilegio di  poche farlo  in pubblico e in contesti professionali. La pensa allo stesso modo  Francesca Bubba, divulgatrice e attivista proprio sui temi legati alla maternità:   Non è una conquista finché è ancora così sbilanciata. Sarà una conquista quando sarà un diritto accessibile a tutte, e per ora ancora non lo è. Ad oggi si tratta di una possi

La salute mentale delle madri sta bene?

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Si pensa mai alla salute mentale materna? Stando ai dati dell’organizzazione no-profit World Maternal Mental Health Day   1 donna su 5 soffre di un disturbo perinatale dell’umore e dell’ansia e 7 su 10 tendono a sottovalutare i sintomi a causa della vergogna o del tabù. I numeri cambiano tra un paese e l’altro, la problematica è globale. La narrazione della maternità che arriva dai media è ancora piena di stereotipi e troppo polarizzata. Da una parte c’è l’immagine della mamma felice e appagata nel suo ruolo, organizzata, esperta (anche quando l’esperienza non c’è), sempre pronta a soddisfare tutti e perfettamente "sintonizzata" con ogni esigenza. Insomma: la madre perfetta. L’altra narrazione è quella dell’esperienza materna che assume contorni tragici per la salute mentale della donna, fino ad arrivare addirittura al patologico che, nel peggiore dei casi, la porta addirittura ad uccidere. La voce delle esperte   In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale Ma