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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Il problema dell'omofobia tra linguistica, storia e attualità

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Con la fine di giugno si chiude anche il mese del Pride, ma non scompare la necessità di continuare a parlare di diritti e rispetto per le persone LGBTQ+.  Perchè bisogna ancora ricordarlo? Perchè spesso imperversa ancora  l’omofobia. Che cosa si intende, quando si parla di questo fenomeno?    Accenni linguistici  È un termine che viene dal greco homos, “stesso, medesimo”, e phobos, “paura”. L’enciclopedia Treccani la definisce come avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità . Politica, istituzioni di vario tipo, comunicazione e informazione con l’uso di questo termine intendono gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori, inflitti sulla base dell'orientamento sessuale, ledendo diritti e dignità di chi non si riconosce nel binarismo di genere. In particolare,   dal maggio 2012 il Parlamento Europeo la definisce un’avversione «irrazionale», «basata sul pregiudizio»; per questo «analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo» ; com

Biodermogenesi: una metologia rigenerativa, oggi a disposizione anche delle vittime di violenza fisica

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I segni della violenza fisica spesso restano impressi sul corpo e sul viso, oltre che nell'anima di chi subisce un abuso.  C'è un progetto che  usa la metodologia Biodermogenesi per curare le cicatrici riportate a seguito di una violenza fisica - e mette a disposizione la terapia per chi non ne può sostenere i costi-. Come funziona? Si tratta di  un metodo terapeutico destinato alla rigenerazione cutanea, interamente sviluppato e prodotto in Italia. Attraverso l’emissione di lievi impulsi elettrici, lavora per stimolare le cellule del derma, così che sintetizzino fibre elastiche nuove e collagene. Al contempo, diffonde campi magnetici per attivare lo scambio cellulare e migliorare la circolazione del sangue dell’area trattata Oggi lo racconto su  Il Fatto Quotidiano  online, dove intervisto il responsabile del progetto. Link  all'articolo  https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/06/29/guarire-dalla-violenza-una-terapia-gratuita-per-le-cicatrici-al-volto/66

Stati Uniti e diritto all' aborto: il punto della situazione e alcune considerazioni

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Non si smetterà di abortire, ma si metteranno a rischio, di nuovo,  la salute e la vita delle donne: questo il risultato del pericoloso passo indietro fatto ieri dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Facciamo il punto sulla situazione attuale negli Stati Uniti.  Facciamo il punto  La sentenza  Roe v. Wade  è stata emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel  1973 , inseriva questa tutela nel diritto alla privacy, e dava la protezione costituzionale del diritto all'aborto, sostenendo che ci fosse una sfera intima e personale come quella della sfera sessuale e riproduttiva in cui il governo non poteva interferire.  Ieri è stata confermata la bozza, divulgata a inizio maggio, che abrogava la Roe v. Wade. E ora? Questo comporta che negli Stati Uniti non ci sarà più la tutela federale per il diritto all'aborto.  Cosa significa questo? Non vuol dire che l'aborto sarà illegale in tutti gli Stati Uniti, ma in alcuni stati resterà la possibilità di accedere all'abort

Uguaglianza VS Parità: tra linguistica, storia e... diritto

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Che cosa cambia tra la “parità di genere” e l' “uguaglianza di genere” ?  Sono due concetti simili, che a volte vengono scambiati per sinonimi, ma non lo sono. C'è una sfumatura di significato in cui si possono ritrovare le lotte femministe, anni di storia e di  disuguaglianza fra uomini e donne, anche sul piano giuridico.  L'enciclopedia Treccani definisce parità "il fatto di essere pari; rapporto di uguaglianza o di equivalenza fra due o più cose" (in questo caso dobbiamo dire persone). Definisce uguaglianza la "c ondizione  di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse  qualità , gli stessi attributi in  ordine  a determinate relazioni. In particolare,  condizione  per cui più persone o collettività hanno  diritto  a  essere  considerate tutte alla stessa stregua, cioè pari, soprattutto nei diritti politici, sociali ed economici".  Cosa significa chiedere la parità? Non  vuol dire promuovere un modello di società che non tiene

Sessimo linguistico: un esempio che ci riporta indietro nel tempo

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Oggi si comincia lentamente a capire che la lingua si può usare senza scivolare nel sessimo. Ad esempio, si inizia a parlare della necessità di declinare i sostantivi  al femminile e si mostrano possibili alternative al maschile sovraesteso. Ma è sufficiente? Spesso, non ci si rende conto di usare espressioni poco rispettose, non solo verso le donne ma in generale nei confronti di altre identità; altre volte, invece, c'è anche chi se ne accorge eccome, ma continua a farlo.  Per un reale cambio di passo uno degli strumenti è la consapevolezza .  Facile? Non sempre. Davanti a un insulto o un'offesa palese rivolta alla sessualità femminile, non ci sono dubbi sulla loro natura sessista, ma, a volte, non è così immediato. Ne lla nostra cultura e nel nostro modo di sentire, certi pregiudizi e stereotipi sono così radicati che, non solo fatichiamo a riconoscerli, ma spesso diventano la norma, perdendo ogni valenza negativa.  Questo è il caso del sessismo l inguistico (benevolo) , che,

Corpi femminili, influencer e responsabilità. La scelta di Ogilvy nella mia intervista su Il Fatto Quotidiano

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Una ricerca di Ipsos e del l’ Osservatorio Nazionale Influencer Marketing indaga la responsabilità di figure come influencer e creator , anche quando si tratta di rappresentare i corpi delle donne.  La maggioranza delle discussioni sull’argomento avviene sui canali social e la figura dell' influencer diventa un punto di riferimento per le giovani generazioni. La  Body Positivity ha un peso rilevante, purchè se ne parli con onestà e autenticità.  Proprio autenticità è la parola chiave anche nella relazione tra queste (nuove) figure e i brand, legame che deve necessariamente essere all'insegna dell'autenticità.  A questo proposito, l'agenzia pubblicitaria Ogilvy ha scelto di non collaborare più con chi ritocca il proprio viso e il proprio corpo. La decisione si è concretizzata nel Regno Unito, ma è condivisa anche dall'Italia.  Sul Fatto Quotidiano la mia intervista a  Roberta La Selva, CEO di Ogilvy Italia.  Qui l'articolo    L'agenzia Ogilvy: "Non lav