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Dove non mi hai portata: un libro-inchiesta in cui una figlia "dà alla luce" la propria madre

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Roma, Villa Borghese, giugno 1965: una bambina di otto mesi viene abbandonata dai genitori.  Questa è l'immagine con cui si potrebbe rappresentare meglio " Dove non mi hai portata" di Maria Grazia Calandrone, libro candidato al Premio Strega 2023.  L'autrice è proprio quella bimba, che, diventata adulta, parte insieme alla propria figlia, in un viaggio di  ricerca e scoperta, per conoscere la madre biologica. O meglio, cercare le tracce che possano restituirle una parte di quella che è stata sua madre, fino al tragico ultimo giorno. Questo viaggio la conduce negli orfanotrofi, negli ospedali, per le strade di Campobasso, poi Milano e Roma.  Un personaggio davvero rivoluzionario? Nella prima parte di questo viaggio, Calandrone  costruisce una figura sulla base delle poche testimonianze, avute da parenti e conoscenti della madre, con l’obiettivo di dare a questa donna un volto e “farla diventare reale”, come lei stessa scrive.  Lucia, così si chiamava sua mad...

La voce di una, la voce di tutte: Oliva Denaro di Viola Ardone

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Nel 1960 Oliva Denaro ha quindici anni e vive in un piccolo paesino della Sicilia, cercando se stessa come persona e come donna. Lungo questo viaggio incontra la durezza e la difficoltà di nascere femmina, soprattutto in un momento storico e un luogo che di certo non guarda all'emancipazione femminile. La protagonista riconosce di essere davanti a una condizione difficile fin dall'apertura del romanzo, attraverso le parole della madre: "La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia", voce che risuonerà costantemente e pesantemente dentro di lei lungo tutta la narrazione, ma anche con una lucida presa di coscienza, profonda e personale, nonostante la giovane età: "io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere [...] può fare molte cose più di me: camminare per il paese con il sole e con il buio, mettere i pantaloni corti e, nei giorni di festa, anche lunghi, parlare con i maschi e con le femmine di tutte...

ddl del Governo contro la violenza sulle donne: dove ci porterà? Il parere legale

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Il Governo Meloni ha introdotto di recente una stretta sulla violenza contro le donne , che prevede sa un lato il rafforzamento di misure cautelari e dall’altro alcuni provvedimenti finalizzati a snellire i tempi e rendere la giustizia più veloce.  Passo in rassegna le principali misure contenute del disegno di legge del Governo insieme all’ Avvocata Claudia Paolini, civilista di Torino , esperta in diritto di famiglia.   Tra le iniziative che vorrebbero rafforzare le misure cautelari c’è l’incremento dell’uso automatico del braccialetto elettronico, anche ai domiciliari, e carcere in caso di manomissione, e ammonimento sui reati spia, come ad esempio lo stalking, con estensione della sua applicazione a più reati, tra cui tentato omicidio, revenge porn, aggressione con l’acido. Che cosa pensa di questi provvedimenti: quali sono i punti di forza e i limiti, a suo avviso?    ...

Allattare è davvero normale? Dipende ancora dal luogo, dal contesto... e dal privilegio

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Il 7 giugno 2023 la deputata dei 5 stelle Gilda Sportiello ha allattato il proprio bimbo in aula alla Camera, durante una seduta. Q uesto è accaduto per la prima volta in Italia dopo la modifica del regolamento, apportata nel 2022, per cui le deputate possono restare in aula allattare fino al primo anno di vita dei figli.   Allattare è naturale e normale, ma non per tutti i contesti; non lo è ancora perchè decine e decine di giornali e televisioni hanno riportato la notizia, come si fa con qualcosa di decisamente fuori dall'ordinario. Sarà davvero normalità quando cesserà di fare notizia e suscitare scalpore e quando non sarà più un privilegio di  poche farlo  in pubblico e in contesti professionali. La pensa allo stesso modo  Francesca Bubba, divulgatrice e attivista proprio sui temi legati alla maternità:   Non è una conquista finché è ancora così sbilanciata. Sarà una conquista quando sarà un diritto accessibile a tutte, e per ora ancora non lo è. ...

La salute mentale delle madri sta bene?

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Si pensa mai alla salute mentale materna? Stando ai dati dell’organizzazione no-profit World Maternal Mental Health Day   1 donna su 5 soffre di un disturbo perinatale dell’umore e dell’ansia e 7 su 10 tendono a sottovalutare i sintomi a causa della vergogna o del tabù. I numeri cambiano tra un paese e l’altro, la problematica è globale. La narrazione della maternità che arriva dai media è ancora piena di stereotipi e troppo polarizzata. Da una parte c’è l’immagine della mamma felice e appagata nel suo ruolo, organizzata, esperta (anche quando l’esperienza non c’è), sempre pronta a soddisfare tutti e perfettamente "sintonizzata" con ogni esigenza. Insomma: la madre perfetta. L’altra narrazione è quella dell’esperienza materna che assume contorni tragici per la salute mentale della donna, fino ad arrivare addirittura al patologico che, nel peggiore dei casi, la porta addirittura ad uccidere. La voce delle esperte   In occasione della Giornata Mondiale dell...

Accessibile e inclusivo: a che punto siamo con il mondo digitale?

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Quando parliamo di inclusione e accessibilità nella comunicazione digitale che cosa intendiamo?   Il dizionario Treccani definisce inclusività la  propensione ad essere accoglienti e a non discriminare, contrastando l’intolleranza prodotta da giudizi, pregiudizi, razzismi e stereotipi ; princìpio che si dovrebbe facilmente ritrovare anche nel contenuti digitali di vario genere e nel linguaggio.  Il linguaggio inclusivo è libero da  parole, frasi o toni che riflettono opinioni pregiudizievoli, stereotipate o discriminatorie verso determinati gruppi di persone.  Spesso, quando si parla di inclusività, il pensiero corre subito alla componente di genere, ma non è questa la giusta visione delle cose. Un testo o più in generale un contenuto sono inclusivi quando hanno  una visione molto ampia delle problematiche di genere ancora da risolvere, ma anche un linguaggio che lotta contro stereotipi razzisti, classisti (quindi legati a posizione sociale e grado di ...

Sì imperfezioni, no modelli estetici tossici. Per Imperfetta Project il "difetto" diventa valore

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    Credit:  Photographer & set Director: @tettoemanuele Stylist: @sofia_agnese Art direction: @carmen_balosin Make Up Artist & Hair : @marti.dmua, @valeriadaidone_ , @micsmua, @chiarapetroni.mua , @chiara_trapasso Fashion: @_leopardessa_ @deformazione_del_cranio @melankolifashion @anthos__ @otticafoppa Elogiare le qualità delle donne e celebrare la bellezza della femminilità attraverso le imperfezioni. Questo lo scopo di Imperfetta Project , un'agenzia di moda con sede a Roma, nata l'8 marzo del 2021.  Oggi in Imperfetta l’alopecia, le smagliature e la vitiligine, la pelle nera, la sindrome di down sono peculiarità che rendono uniche le persone e valori aggiunti che salvano dall’omologazione, ma prima di diventare agenzia  stata una semplice pagina instagram.  Le muse dell'agenzia sono persone normali, che non hanno l’ambizione di essere influencer o diventare grandi nomi nel mondo della moda. Sì, “muse” , avete letto bene. Quelle di Imerfetta...