Stati Uniti e diritto all' aborto: il punto della situazione e alcune considerazioni


Non si smetterà di abortire, ma si metteranno a rischio, di nuovo,  la salute e la vita delle donne: questo il risultato del pericoloso passo indietro fatto ieri dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Facciamo il punto sulla situazione attuale negli Stati Uniti. 

Facciamo il punto 

La sentenza Roe v. Wade è stata emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1973, inseriva questa tutela nel diritto alla privacy, e dava la protezione costituzionale del diritto all'aborto, sostenendo che ci fosse una sfera intima e personale come quella della sfera sessuale e riproduttiva in cui il governo non poteva interferire. 

Ieri è stata confermata la bozza, divulgata a inizio maggio, che abrogava la Roe v. Wade. E ora? Questo comporta che negli Stati Uniti non ci sarà più la tutela federale per il diritto all'aborto. Cosa significa questo? Non vuol dire che l'aborto sarà illegale in tutti gli Stati Uniti, ma in alcuni stati resterà la possibilità di accedere all'aborto. Di fatto, sarà ciascuno Stato a decidere come regolamentare l’interruzione di gravidanza.

Oggi come ieri ci sono delle divisioni. Alcuni Stati, circa trenta, ad esempio il Colorado, la California e la Columbia si sono mossi per mettere in moto leggi che proteggano il diritto all'aborto. Per esempio, in Colorado è stata emanata una legge che non permette agli organi pubblici di interferire con la decisione delle persone direttamente interessate di portare avanti o meno la gravidanza. La California si è mossa per offrire supporto alle donne che vogliano interrompere una gravidanza, con aiuti pubblici sia alle donne che ai sanitari. In Connecticut potranno praticare le interruzioni di gravidanza anche assistenti sanitari, ostetriche, infermieri, oltre al personale medico. Leggi protettive esistono anche a Washington, New York, New Jersey, Massachusetts, Illinois, Hawaii. 

Di contro, c'è chi appoggia il provvedimento che vieta l'aborto e già si stava muovendo in questa direzione. In alcuni casi, sono state emanate leggi statali che hanno vietato fin da subito l’aborto, non appena è stata pubblicata la sentenza.

Tra gli Stati che hanno detto sì ci sono Arizona, Idaho, Wyoming, Florida, Kentucky, Oklahoma e West Virginia. Inoltre, ci sono Stati che da sempre sono contrari all'aborto: in alcuni di questi il divieto è in vigore da sempre; altrove erano già stati approvati divieti parziali, già prima del 1973, per esempio vietando di procedere oltre una certa settimana  di gestazione. Poi, ci sono casi recenti, come il Texas, che a settembre aveva vietato di praticare l'aborto dal momento in cui si rileva attività cardiaca del feto e autorizza chiunque a denunciare medici che pratichino l’aborto, erogando addirittura incentivi alle denunce. Ne avevo parlato qui. 

Alcune voci in merito

Critico il giudizio del Presidente Biden, che ha definito un errore la decisione della Corte Suprema e ha detto che il suo governo lavorarà per garantire alle donne un diritto costituzionale e fondamentale, che è stato loro negato.

foto da biografieonline.it

Questo il tweet di Obama, che condanna la decisione della Corte Suprema:

Today, the Supreme Court not only reversed nearly 50 years of precedent, it relegated the most intensely personal decision someone can make to the whims of politicians and ideologues—attacking the essential freedoms of millions of Americans.

Ben diverso il punto di vista di Trump, che ha detto con esultanza "è la volontà di Dio". Secondo la maggioranza delle opinioni, proprio i tre giudici eletti da Trump, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett  sarebbero stati determinanti. 

"A causa di Donald Trump, Mitch McConnell, del Partito Repubblicano e della loro supermaggioranza alla Corte Suprema, oggi le donne americane hanno meno libertà delle loro madri" - ha affermato Nancy Pelosi in una nota - "Eliminata ora la Roe, i repubblicani radicali stanno portando avanti la loro crociata per criminalizzare la libertà sanitaria. Al Congresso, i repubblicani stanno progettando un divieto di aborto a livello nazionale. Negli Stati, i repubblicani vogliono arrestare i medici che offrono cure riproduttive e le donne che interrompono una gravidanza. Gli estremisti del Partito Repubblicano minacciano addirittura di criminalizzare la contraccezione, la fecondazione in vitro e le cure post-aborto". 

Il Guttmacher Institute, organizzazione di ricerca e politica che si impegna per promuovere i diritti sessuali e riproduttivi e alla salute nel mondo, ha analizzato i dati relativi all'accesso all'aborto negli Stati Uniti ngli ultimi trent'anni. Da queste ricerche emerge un calo delle interruzioni di gravidanza praticate, sulla base dei dati raccolti presso ospedali e cliniche del paese. Per poter abortire le donne dovevano viaggiare per molti chilometri, per raggiungere Paesi in cui fosse permessa questa pratica - e dopo questa decisione le cose non andranno diversamente.

 L'Istituto ha elaborato una mappa interattiva per guidare nella comprensione della legalità/illegalità e nell'accesso all'aborto negli Stati Uniti. In che modo? Raggruppando gli stati in una delle sette categorie basate sulle politiche sull'aborto in vigore. Come funziona? Si può selezionare uno stato e leggere le statistiche sull'aborto relative a quella zona e i dettagli sulle politiche sull'aborto in atto.

Federica Carla Crovella

 

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