Questioni di un certo genere: «una guida per saperne di più e parlarne meglio»
È il secondo numero di "Cose spiegate bene"- la rivista cartacea che il Post realizza in collaborazione con Iperborea - e si intitola "Questioni di un certo genere".
Il titolo parla già da sè, perchè mette al centro orientamento sessuale, identità di genere e sesso, affrontando un ambito molto discussi, e a volte un po' troppo "chiacchierati" senza competenza, attraverso le voci di chi, invece, parla con cognizione di causa. Lo scopo è narrare e divulgare questi temi, come ha spiegato il Direttore de Il Post, Luca Sofri, per arrivare a più persone possibili e provare a fare chiarezza sui fondamentali sul linguaggio inclusivo, parlando anche a chi non condivida i contenuti di questo numero.
Perchè lo consiglio?
- Di fatto, è un prodotto editoriale che sceglie di fare divulgazione ed è accessibile anche a chi non è del settore, ma si avvale di professionisti e professioniste che hanno fatto studi specifici legati al genere o di persone che riportano la loro esperienza diretta. In questo modo, come annuncia il sottotitolo, diventa «una guida per saperne di più e parlarne meglio» e aiuta ad orientarsi all'interno della grande complessità di questi argomenti. Il numero parla di grammatica, di linguistica, di attualità e di storie, attraverso interventi più discorsivi, dati aggiornati, infografiche e illustrazioni. Alcuni sono temi poco noti e poco discussi, con lo scopo di fare informazione, ad esempio la transizione di genere in età adolescenziale; altri, sono più conosciuti mira a fare chiarezza e creare più consapevolezza, per esempio con un glossario per parlare correttamente di identità di genere.
- Il numero, come tutto il progetto, alterna contributi con un'impostazione saggistica a interventi divulgativi, che riportano esperienze e storie personali delle "penne" che hanno contribuito. Questo permette alla rivista di fare quello a cui dovrebbe aspirare qualsiasi prodotto su questi temi: non adottare una prospettiva teorica, ma lasciare spazio e dare voce a chi ha direttamente fatto esperienza di discriminazioni e comportamenti irrispettosi.
- Altri punti di forza di questo prodotto sono la precisione e l'approfondimento, nonostante il numero della rivista, come ha sottolineato anche Luca Sofri, non pretenda di essere esaustivo al 100%, soprattutto su ambiti che, come quello del linguaggio e del genere, sono in costante evoluzione.
- La grafica leggera e movimentata contribuisce a rendere il numero un contributo non accademico, ma uno strumento che trasmette argomenti complessi in modo accessibile, alla portata di chi sceglie di avvicinarsi a questi temi.
Pietro Cabrio, Marta Impedovo, Ludovica Lugli, Antonio Russo, Giulia Siviero
Contributi che riportano esperienze personali di:
Arianna Cavallo (giornalista Il Post), Fumettibrutti (fumettista e attivista italiana), Vera Gheno, (sociolinguista), Gianmarco Negri (avvocato e politico), Diego Passoni (conduttore radiofonico), Massimo Prearo (ricercatore e docente universitario)
Federica Carla Crovella
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