Per Soli Uomini: un saggio che parla di una "taglia unica"



Donne e discriminazione: quali ambiti sono maggiormente colpiti? Devo rispondere che,  purtroppo, arriva ovunque.  Potreste dire che è una risposta generica, magari di parte, non abbastanza oggettiva: replico con un consiglio di lettura, che di certo darà risposte più esaustive.

 A confermare questa idea è il saggio di Emanuela Grigliè e Guido Romeo, Per soli uomini. Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica al design, edito da Codice Edizioni.

Sono 145 pagine che divantano un viaggio dentro tanti ambiti e svariate aree del sapere e, capitolo dopo capitolo, toccano settori oggi molto avanzati, che di progressi in futuro ne faranno ancora tanti. Tuttavia, il libro rivela che, per quanto siano all'avanguardia, sono tutti settori che non colgono nel segno in fatto di parità di genere, perchè al loro interno le donne sono ancora molto indietro rispetto agli uomini. 

Dati che parlano al maschile  

La particolartà del saggio è il mezzo, forse un po' insolito, con cui si affronta il problema del maschilismo: una puntuale interpretazione dei dati e delle statistiche. Che cosa rivela? Maschilismo, maschilismo ovunque. 

Il libro racconta una società costruita, per così dire, a "misura d’uomo". E non mi riferisco, in questo caso, all' "essere umano", ma proprio all' "uomo", ovvero maschio standard. Gli autori parlano di mondo “a taglia unica”.  “Il mondo è disegnato per lui", scrivono, "Moderno uomo vitruviano che ha plasmato le nostre automobili, gli uffici in cui lavoriamo, gli oggetti di uso quotidiano e molto altro, con ricadute sulla struttura socio-economica e culturale, e che non solo non rappresenta le donne, ma neanche la maggior parte degli uomini”.

Come è strutturato il saggio? Il primo capitolo, ad esempio, è dedicato alla medicina e analizza sia i dati che riguardano la presenza delle donne nelle professioni sanitarie, ma osserva anche come e quanto le donne siano state considerate, o meglio non considerate, nello studio di tante patologie. Un esempio? Il primo cuore artificiale era compatibile con l'86% dei pazienti e con il 20% delle pazienti. Questo è solo uno dei tanti esempi; dalla medicina si passa all'infosfera, al design, all'urbanistica e all'informazione. 

Tutto nasce da una notizia che nel 2019 ebbe enorme copertura mediatica e ha coinvolto la Nasa: l'agenzia spaziale pubblicizzò la prima missione spaziale fatta da sole donne, annullata il giorno prima perchè mancavano le tute adeguate per le donne. "Alla base del problema ci fu un errore di design degli ingegneri, convinti che le donne potessero indossare le stesse tute dei colleghi, semplicemente più piccole", scrivono, perchè non hanno tenuto conto della forma del corpo delle donne. 

Ecco che, da questo caso di disparità nel settore del design, Grigliè e Romeo decidono di esplorare tanti altri settori. Nel farlo, notano che i dati vanno tutti nella stessa direzione: quando si tratta di progettare e innovare alle donne quasi non si pensa. 

L' approccio divulgativo per creare consapevolezza

Non è un manuale per addetti ai lavori, ma un prodotto editoriale che, come hanno precisato gli autori, vuole arrivare a più persone possibili per creare consapevolezza e mostrare come la discriminazione di genere si annidi anche laddove, forse, non ci si aspetterebbe. Riesce nell'intento? A mio avviso sì, e anche bene, non solo grazie ai dati, che sono un valore aggiunto, ma anche per merito di un linguaggio privo di tecnicismi. 

La presenza dei dati è preponderante, ma non è d'intralcio alla comprensione; al contrario, la agevola, supportando la tesi di una discriminazione di genere diffusa, rendendo concreto e tangibile il concetto di disparità. I dati non appesantiscono, ma raccontano, perchè attraverso i numeri questo libro parla di donne e uomini che vivono all'interno della nostra società e infliggono o subiscono stereotipi e discriminazioni. 

Solo esempi negativi? No, il libro porta anche casi di aziende, organizzazioni, persone che si comportano in modo virtuoso e provano a decostruire gli stereotipi. Ecco che, proprio questi esempi, diventano possibili soluzioni per combattere la disparità di genere e il maschilismo, dicono a chi legge che, sì, qualcosa si può fare eccome. 

Si può consigliare alle scuole (superiori)? Aiuta ad osservare la realtà con altri occhi, quindi direi assolutamnete sì. Risulta accessibile grazie alla semplicità del linguaggio e al costante riferimento all'attualità e alla società di oggi, in cui ragazze e ragazzi possono ritrovarsi. Offre spunti di riflessione, riferimenti bibliografici, stimola l’approfondimento e questi sono tutti buoni motivi per proporlo, restando accanto a chi voglia condividere dubbi, domande, pensieri. 

Federica Carla Crovella 




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