Il Mostruoso Femminile - Jude Ellison Sady Doyle


Non sono solo tre parole sulla copertina,
che, per inciso, ha la splendida illustrazione di Caterina Ferrante; ma il titolo dice già quale sarà il fulcro del libro.

Il Mostruoso Femminile è approdato in Italia grazie a TlonEdizioni. Un saggio che racconta i miti legati alla femminilità e al suo “tratto mostruoso”, che, però, nasconde la sua chiave di lettura nel sottotitolo: “Il Patriarcato e la paura delle donne”. 

È un viaggio tra passato e presente, attraverso epoche e luoghi diversi, ma soprattutto dentro le storie raccontate, con cui Jude Ellison Sady Doyle delinea il volto di donne e ragazze offese dalla violenza, ferite e dominate dal patriarcato e analizza come le loro vicende sono state raccontate nel tempo. Per farlo, sfrutta vari linguaggi artistici e diverse fonti: dalla letteratura al cinema, fino all’attualità e alla cronaca recente, su cui si documenta in modo scrupoloso e puntuale.

Come costruisce il testo? Procede per tappe, che coincidono spesso con le fasi di vita di una donna, o almeno, della maggior parte delle donne, dando voce anche alla stereotipizzazione del femminile. Se rispettano le leggi imposte dalla società – patriarcale – sono “Figlie”, molte sono “Mogli”, tante diventano “Madri”. Queste sono anche le tre sezioni del libro, suddivise a loro volta in sotto-capitoli, che raccontano i momenti più salienti della vita di una donna: dalla pubertà al matrimonio, passando per la scoperta della sessualità, il matrimonio, la gravidanza. Questi processi «hanno finito per identificare la totalità dell’essere donna».

 Vi state chiedendo perché leggere un libro come questo? Per scoprire di che cosa abbiano paura gli uomini, per conoscere a fondo la fisionomia del patriarcato, ma anche per capire come la narrazione abbia legato il concetto di mostruosità alla donna. Pagina dopo pagina, il libro cerca di dare delle risposte rifacendosi alla mitologia e alla realtà, che, inevitabilmente, finiscono per diventare un tutt’uno. Ci riesce? Direi proprio di sì.

Sbirciamo tra le pagine…

«Il patriarcato è un’egemonia culturale», spiega l’autrice, un sistema che ha stabilito che cosa significhi essere donna ed essere uomo, imponendo all’una e all’altro di soddisfare determinate aspettative e di rispettare certe regole. Ciò che sta fuori dai confini imposti è “il mostro”, è ciò che non è accettabile e dev’essere condannato. «Il punto debole del patriarcato», dice Jude Ellison Sady Doyle, «sono le donne» e la loro possibilità di ribellione. Per rendere efficaci le leggi del patriarcato l’uomo deve avere il controllo sulla donna, controllo che detiene anche con la violenza. Perché? È consapevole di avere in mano un potere fragile e sa che le donne ne hanno uno più grande, esclusivo, da cui nascono altri miti sulla femminilità e, prima tra tutti, “la mostruosità”.  

Le streghe, le vampire, le donne sensuali e fatali sono tutti quei mostri che spaventano e affascinano allo stesso tempo, da cui le donne stesse sono attratte. La loro mostruosità è sì, nel corpo, che si distacca dagli ideali imposti dalla società, ma spesso anche nel desiderio di autonomia e nella lotta per ottenerla. Ecco perché il pubblico femminile è affascinato da queste figure, che siano dentro un libro, un film horror o un caso di cronaca nera. Ma non vi racconto altro.

La ricerca e la documentazione accurata sorreggono tutto il libro e fanno capolino dietro ogni storia, in modo più o meno marcato, mostrando come ogni forma di narrazione abbia contribuito a mettere in piedi diversi stereotipi, duri a morire, sulla femminilità.

È una lettura che può suscitare tanta curiosità e voglia di approfondire, in tante direzioni, credo sia quasi impossibile leggere senza un quaderno accanto, per segnarsi qualche appunto.

Il libro è particolarmente consigliato a chi ha la passione per le discipline umanistiche/artistiche o ha fatto studi legati a questi ambiti, ma non esclusivamente. La lettura è accessibile a chiunque abbia curiosità verso questi temi, anche grazie a un registro medio e una scrittura non accademica, ma forse più vicina a quella d’inchiesta. È un libro molto denso, ricco di spunti e informazioni; talmente tanto che a tratti si rischia di perdersi un po’ tra le citazioni e i riferimenti, che siano letterari, cinematografici o di attualità. Seguire il filo del discorso non sarà sempre facile, perché qualche libro o film mancherà all’appello, ma niente paura, il saggio stesso farà da “navigatore”. Infatti, alla fine, c’è una pratica guida alle fonti, che mette in ordine i documenti da cui l’autrice ha attinto: è uno strumento molto utile, da prendere come «lista di consigli», dice Jude Ellison Sady Doyle.

Foto da http://judedoyle.com/ 
Jude Ellison Sady Doyle è giornalista e autrice di numerosi saggi. Scrive di femminismo, cinema e cultura pop per diverse testate giornalistiche. 

Il movimento altalenante tra arte e attualità, sempre accompagnato da un velo di attesa e tensione, facilita anche i passaggi che potrebbero risultare un po’ ostici; certo, per la densità dei contenuti non è una lettura che consiglierei ad agosto, sotto l’ombrellone, in mezzo al caos e i discorsi da spiaggia. Per assaporare la profondità degli argomenti e comprenderne a fondo il senso, credo sia meglio una domenica pomeriggio d’inverno, magari con una tazza di tè caldo e una coperta.

Federica Carla Crovella

 


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