Raccontare le donne: Annalena Benini sceglie di farlo così


Raccontare storie e trasmettere «la ricchezza della letteratura e del cambiamento femminile».Questo vuole fare Annalena Benini, giornalista, editorialista e scrittrice che ha curato I racconti delle donne, edito da Einaudi nel 2019. Un libro che unisce venti racconti scritti da donne.

Potremmo definirlo “l’obiettivo dichiarato”, ma dentro questo lavoro c’è tanto altro. Il filtro della letteratura e il potere della scrittura accompagnino il lettore dentro l’animo delle donne, lasciando che tra un racconto e l’altro si susseguano, in passaggi del tutto naturali, l’amore, il dolore, il tradimento, l’invidia, la competizione, il sesso, l’amicizia e molte altre emozioni, tutte declinate con sensibilità e stili diversi.

Scegliendo queste venti scrittrici, Annalena Benini “dipinge un affresco” della femminilità che attraversa i secoli attraverso la letteratura, perché da Virginia Woolf passa a Natalia Ginzburg, Clarice Lispector, Edna O’Brien, Valeria Parrella e altre.  Non sono eroine o figure mitiche, ma donne che hanno raggiunto i loro traguardi e vissuto le loro sconfitte, in cui chiunque, a prescindere dal genere, può ritrovarsi. Per esempio? Grace Paley parla di amicizia tra donne, ma anche del suo atto di scrivere di donne come «atto politico»; Kathryn Chetkovich parla dell’invidia di una scrittrice verso il suo compagno, scrittore anche lui, più affermato non perché più talentuoso, ma in quanto uomo; Alice Munro racconta l’incontro clandestino della sua protagonista con uno sconosciuto.

Perché questa raccolta? Nasce dalla curiosità della curatrice nei confronti dell’universo femminile. Il risultato è una lettura scorrevole e vivace, che riesce a rappresentare le donne con le loro emozioni più vere e intime.

 Voci diverse per un obiettivo comune

Annalena Benini correda ogni storia di una rapida nota, che dà qualche informazione biografica sulle autrici e commenta brevemente e contestualizza i racconti, per facilitarne lettura. La voce della curatrice si sente solo in queste poche righe e nell’introduzione iniziale; quindi fa una chiara scelta “di campo” e lascia la parola alle dirette interessate, le scrittrici, scegliendo di dar loro voce perché non restino “nell’ombra”. Quando interviene fa da mediatrice tra il pubblico e i testi, per contestualizzare l’opera delle scrittrici e, così facendo, riesce a ridurre un po’ quella diffidenza che ancora persiste nei confronti delle opere scritte da donne.

Passano sotto gli occhi di chi legge nomi più o meno conosciuti, riconducibili a epoche e luoghi diversi, uniti da un obiettivo comune, che supera i limiti del tempo e dello spazio: l’emancipazione della donna. Queste autrici sono accomunate dalla lotta per conquistare una posizione nella società, paritaria a quella dell’uomo, e la libertà dal desiderio di dominio maschile, per cui ancora oggi si deve combattere.

non esclusivamente per donne

Il libro offre tanti temi e spunti di riflessione, che, nonostante siano filtrati solo da punti di vista femminili, non escludono affatto il pubblico maschile; infatti, la maggior parte dei racconti affronta questioni che anche nell’uomo possono far vibrare delle corde, semplicemente producendo sonorità diverse. A questo proposito, la curatrice ha detto di aver scelto «racconti che facciano divertire e appassionare uomini e donne, che illuminino un aspetto dell’esistenza che prima era in ombra, che consolino e incuriosiscano e che accendano di desiderio verso le altre parole di queste scrittrici».

Inoltre, come ogni libro che parla di donne, anche questo può diventare per il lettore un’occasione per addentrarsi dentro l’universo femminile, declinato certamente in modo originale e filtrato attraverso la lente della letteratura.

Nonostante al centro dei racconti ci siano sempre le donne, la presenza maschile non è affatto rara o secondaria; l’uomo non solo è parte integrante di queste storie, ma spesso contribuisce a portarle avanti, ora scontrandosi col femminile ora diventando oggetto d’amore.

Federica Carla Crovella

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