Giornalismo costruttivo e parità di genere: come possono camminare insieme?
Si chiama News48.it - Ti raccontiamo l'intera storia ed è un progetto editoriale che in Italia non si era ancora visto. È il primo magazine di giornalismo costruttivo e delle soluzioni, che racconta problemi sociali guardando anche alle soluzioni. Non lotta contro le 24 ore, ma se ne prende 48, per regalare approfondimento e cura. Nasce dal Constructive Network, un gruppo di lavoro fondato da Assunta Corbo, autrice e giornalista.
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Home - Assunta Corbo |
Il
giornalismo costruttivo e delle soluzioni si prende cura dei lettori e delle lettrici.
Si preoccupa di raccontare l’intera storia: non solo il problema ma anche le
soluzioni. Perché il giornalismo a cui ci siamo abituati negli ultimi anni ci
getta in uno stato di impotenza che genera rabbia e frustrazione senza condurci
sul sentiero della comprensione. Noi tutti siamo ben preparati su quali siano i
problemi del nostro tempo ma siamo meno consapevoli del fatto che c’è qualcuno
che si sta impegnando per trovare soluzioni possibili. Raccontare queste storie
di risposte costruttive è un atto di generosità verso tutti noi: si
intercettano modelli da seguire, progetti da realizzare e nuove strade
possibili. Oltretutto cambia il dibattito pubblico: si eleva la conversazione
anche sui temi sociali.
Io
credo che sul tema della parità di genere si possa, e si debba, fare ancora
molto in termini di narrazione. Servono storie di donne, di progetti, di strade
percorribili. Va bene contestualizzare e proporre i dati – il giornalismo
costruttivo parte sempre da questi – ma è importante anche offrire nuove
narrazioni a chi legge e ascolta. Ci sono persone, in ogni parte del mondo, che
stanno creando nuove storie di vita offrendo opportunità o delineando risposte
concrete. Queste vanno rintracciate e raccontate perché possano essere di
esempio per altre persone. Se continuiamo a leggere che la disparità di genere
è un fatto, ci convinceremo che non possiamo fare nulla. Il problema appare più
grande di noi. Se, invece, raccontiamo storie reali e costruttive di chi ha
fatto un passo in più verso la parità di genere, allora offriamo speranza
costruttiva e invitiamo all’azione.
In qualità di “giornalista costruttiva”, come parleresti invece di violenza di genere rispetto altri quotidiani, dalla ricerca delle fonti fino alla diffusione online e offline?
Io
partirei sempre dal contesto: quindi i dati e le tendenze. Sono importanti
perché consentono di capire dove siamo e cosa sta accadendo. Ma questo aspetto,
il problema, è solo un punto di partenza. Il focus della narrazione devono
essere storie di persone che hanno creato progetti funzionanti e che hanno
aiutato concretamente chi ha subito e subisce violenze di genere. Le risposte
devono essere raccontate nei dettagli: funziona? Perché funziona? Quali dati mi
dicono che funziona? Come è replicabile questo progetto? Quali sono i suoi
limiti? E per finire una domanda importante: cosa abbiamo imparato da questa
storia.
Sui
quotidiani e i media leggiamo spesso di quanto la violenza di genere sia un
problema importante di cui prendere atto e su cui agire. Di tanto in tanto
leggiamo storie di chi trova soluzioni possibili o agisce per aiutare.
Difficilmente si trovano racconti che ci aiutano a capire come replicare i
progetti: cosa fondamentale perché amplificando le idee si può arrivare a
costruire insieme.
Un progetto che seguo e ritengo molto valido è quello di Nicole Ticchi, She is a scientist Nicole è una divulgatrice scientifica e con un team di altre professioniste si occupano di sensibilizzare rispetto alla presenza delle donne nel mondo scientifico. A che punto siamo? Quali i termini utilizzati per raccontare le scienziate? Come possiamo fare meglio? Il progetto è di divulgazione e prevede incontri formativi, contenuti e riflessioni che sono molto utili e che aprono lo sguardo sul tema. Come network, poi, abbiamo spesso affrontato il tema della parità di genere in riferimento ad articoli e titoli apparsi sui media. Lo abbiamo fatto dialogando con professionisti come Marco Merola, giornalista e divulgatore scientifico impegnato sul cambiamento climatico. Con lui abbiamo realizzato alcune dirette Facebook per dialogare e offrire nuovi punti di vista. Ed è stato interessante farlo con un uomo. Mi piace ricordare anche le Colazioni Costruttive di Isa Grassano e Catiuscia Ceccarelli, un format che ogni mese propone una rassegna stampa costruttiva. Spesso viene trattato il tema parità di genere anche coinvolgendo ospiti. Recentemente con la direttrice di Donna Moderna, Annalisa Monfreda, hanno raccontato di donne resilienti: storie che fanno bene e ispirano altre donne.
Quali risvolti pratici si spera abbia il giornalismo costruttivo sulla situazione attuale delle donne, soprattutto a seguito della pandemia che cha travolto tutti noi?
In
News48 ci occupiamo molto di questi due temi, parità di genere e violenza di
genere, perché si tratta di problemi sociali su cui non possiamo restare
indifferenti. Il giornalismo costruttivo e delle soluzioni può innanzitutto
cambiare la narrazione e di conseguenza il livello di conversazione su queste
tematiche. È importante sapere che ci sono associazioni come Amleta nate
proprio durante la pandemia per sostenere e aiutare concretamente le donne che
lavorano nel mondo del teatro. Abbiamo pubblicato un approfondimento importante
firmato da Isabella De Maddalena. Ma anche di come sia importante
ascoltare le donne e capirle per poterle aiutare, come ha raccontato Cristina
Mignini in un recente articolo. Articoli su queste tematiche
saranno sempre presenti in News48: sempre con un taglio che racconti soluzioni
concrete che possano essere di aiuto. Perché un passo importante è smettere di
credere che va bene essere vittime: dobbiamo cominciare a reagire traendo forza
anche dalle storie di altre persone. Perché da soli è certamente difficile ma
insieme è possibile.
Federica
Carla Crovella
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