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Donne e accesso all'istruzione: un confronto tra Iran e Afghanistan

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Ci sono manifestazioni di solidarietà reciproca tra Iran e Afghanistan, soprattutto rispetto la condizione femminile. Il collettivo di graffiti iraniano Khiaban Tribune ha espresso sostegno alle donne afghane con un messaggio che diceva: "Stiamo entrambi combattendo... contro un talebano." Noti attivisti iraniani, come Masih Alinejad, hanno paragonato i talebani al regime iraniano e sui social media hanno espresso i loro timori sul destino che attende le donne afghane.  Le due popolazioni femminili sono anche accomunate dalle difficoltà di accesso all'istruzione . In Iran non sono mancate le manifestazioni di sostegno alle studentesse  intossicate a febbraio  nella città religiosa di Qom,   con l'obiettivo di un  avvelenamento di massa. Infatti,  a lmeno 800 le ragazze ricoverate negli ospedali per crisi respiratorie.  Il d ivieto all'istruzione è ben noto alle donne afghane, che oggi non  fa distinzione tra università private o pubbliche ed ...

Quale legame c'è tra i generi e i disturbi del comportamento alimentare?

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C'è un forte legame anche tra il body shaming e i disturbi alimentari ; infatti, secondo il  Journal of Child Psychology and Psychiatry,  l ’idealizzazione socioculturale della magrezza è il fattore che più incide sui  disturbi alimentari.  Inoltre, chi subisce  discriminazioni per il proprio aspetto fisico ha la tendenza ad un'alimentazione sregolata, malsana e a rifuggire l'attività fisica. La percezione di essere giudicati per il proprio peso e per la propria costituzione corporea viene associata a comportamenti alimentari sbagliati, a prescindere dal fatto che la persona sia davvero in uno stato di sovrappeso o che siano soltanto gli altri a crederlo e stabilirlo in modo arbitrario.  Come influisce l'identità di genere? L'immagine del corpo perfetto, spesso veicolato dalle pubblicità, è scolpito nelle menti delle ragazze e delle donne, tanto da confondersi con la realtà. Infatti, spesso se il corpo delle donne non è magro, alto e slanciato non è de...

L'inchiesta: donne e percezione della sicurezza nelle nostre città

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Donne e percezione della sicurezza nelle nostre città: a che punto siamo?  Sono partita da questa domanda per scrivere l'inchiesta pubblicata tra febbraio e marzo su  Il Fatto Quotidiano online.   Ecco alcune risposte che sono emerse da questo lavoro.  Per prima cosa, ho lavorato sui dati, facendo ricerca e analisi, per arrivare a una conclusione non proprio rassicurante: quelli aggiornati e recenti sono quasi inesistenti, gli organi di ricerca istituzionali lavorano poco su come si sentano le donne. Alcune ricerche più recenti arrivano da associazioni e collettivi femministi.  Perchè succede tutto questo? Ho approfondito la questione dei dati con la giornalista e  data humanizer  Donata Columbro .  Le donne hanno paura, ma nessuno sa quanto: mancano le ricerche sulla sicurezza Ho osservato il problema da un punto di vista nazionale e locale : in che modo i comuni italiani si stanno attrezzando per far sì che le donne si sentano più si...

Odio online: uno sguardo ai dati e uno all'esperienza quotidiana

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foto da pixabay  La  settima edizione della Mappa dell'Intolleranza, ad opera di Vox - Osservatorio italiano sui diritti   considera  629 mila messaggi su Twitter, attraverso un softwere che analizza il sentiment e il tasso di aggressività. Risultato?  Tra il gennaio e l'ottobre del 2022   c'è stato un  aumento esponenziale delle manifestazioni di odio online e un attacco costante ai diritti della persona.  Misoginia e omofobia in rete: facciamo il punto Vox diritti nella sua indagine ha osservato, come in ogni edizione, anche la  violenza online nei confronti delle donne e delle persone omosessuali : nei confronti delle prime i tweet negativi sono stati 241 mila; 39 mila quelli diretti contro le seconde.  Emerge che le  donne  sono la categoria più colpita e da sette anni restano in cima alla classifica. Oggi il 43,21% di tweet negativi è proprio indirizzato al genere femminile, ma, se  in passato al centro delle vio...

Gender gap e discipline STEM: due voci e due storie vincenti

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Quando si parla di gender gap nelle discipline STEM, spesso ci si appoggia a dati e statistiche per mostrare quanto, nonostante i passi in avanti, ancora oggi la presenza delle donne in ambito scientifico non sia ancora per nulla comparabile a quella degli uomini. Per la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza 2023, però, non ho scelto la strada delle statistiche, ma quella delle storie. Ho intervistato due donne che hanno studiato e lavorato in ambito STEM, da sempre consapevoli delle proprie passioni, che oggi hanno dato vita a due progetti intrisi del loro amore per la scienza. Hanno in comune proprio la passione per la scienza, ma il loro vissuto in ambito Stem e la loro esperienza con gender gap, pregiudizi e stereotipi è diversa. Due percorsi differenti, per arrivare alla stessa conclusione: le donne possono realizzarsi anche in ambito scientifico e combattere per questo non può e non dev'essere utopia.  Un'intervista doppia , per un solo ob...

Donne che odiano le donne: perchè e come? Il punto di vista di Cara Sei Maschilista

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Non bisogna per forza essere uomini per essere maschilisti.  Commenti sessisti, insulti,  atteggiamenti che ricalcano e sostengono il patriarcato arrivano anche dalle donne. Che sia per strada, in un locale o sui social network, capita di imbattersi in ragazze e donne che non possono fare a meno di rispecchiare a tutti i costi i  canoni di bellezza femminile prescritti dai media e dalle mode del momento o  il ruolo della donna imposto dalla società.  "Cara, sei maschilista", potremmo dire a queste donne, con l'obiettivo di mostrare loro che stanno passando dalla parte di chi incarna il patriarcato.  Ho chiesto a Karen Ricci, autrice del podcast e del libro "Cara Sei Maschilista" , che cosa significhi essere donna e non essere dalla parte delle donne. Karen Ricci, autrice del podcast e del libro Cara Sei Maschilista  Come si può manifestare nelle donne l’atteggiamento maschilista? Siamo nate e cresciute in una società stracolma di stereotipi di genere...

"Una Stanza Tutta per Sè... subito": non solo Virginia Woolf, ma anche un progetto nazionale

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Sul  contrasto alla violenza di genere, c'è un progetto nazionale che pensa a chi sceglie di denunciare.  Recarsi in un commissariato di polizia per sporgere denuncia non è affatto facile ; infatti, secondo i dati  dell’Istat (2020  ) la maggioranza delle donne non denuncia per l’assenza di un posto sicuro dove stare, ma anche per paura del maltrattante e dell’iter che comporta una denuncia. Ancora, nel 2020 secondo l’Istat sono state 61 i casi di donne che non hanno denunciato per paura della propria incolumità e per mancanza di fiducia nelle Forze dell’Ordine.  Dall’impegno dell’associazione Soroptimist International , nel 2015 è nato "Una  Stanza Tutta per Sè... subito" , progetto che crea luoghi in cui chi ha  subìto maltrattamenti possa sentirsi al sicuro, raccontare e denunciare in un ambiente protetto e accogliente.  In tutta Italia oggi si trovano  220 “stanze” per le donne.  Coinvolgono le  caserme e nei commissariati, dove...